Bella è stata la mattina di quel sabato che ci ha visto noi fotografi appassionati radunati alla base della funivia, tutti ben equipaggiati con l’abbigliamento necessario per affrontare l’escursione che ci avrebbe portato quasi a quota 2000 m, ognuno con la propria attrezzatura fotografica pronto a catturare le immagini di una giornata di buona luce.
ALPE TRE POTENZE: la potenza della luce – Sabato 15 ottobre 2011
Escursione foto-naturalistica in prossimità del crinale tosco-emiliano, in una vallata luminosa e soleggiata dal nome alquanto suggestivo: solcata dal Rio delle Pozze, la Val di Luce è dominata dalla mole dell’Alpe Tre Potenze, punto di confine un tempo storicamente molto importante. Molti altri curiosi ed interessanti toponimi ci accompagneranno nella camminata: Monte Gomito, Denti della Vecchia, Monte Femminamorta, Balzo delle Rose, addirittura un (presunto) Passo di Annibale…faremo visita al Lago Piatto e al Lago Nero, riflettendoci nelle loro acque e riposandoci presso le loro sponde.
Domenica 17 luglio 2011 al Parco regionale dei laghi di Suviana e Brasimone
Escursione lunga ma non impegnativa all’interno del Parco dei Due Laghi, nel cuore del territorio del mitico lupo nero e dei cervi più belli d’Europa. La partenza è in vicinanza del lago Brasimone dal quale, percorrendo una comoda strada forestale, arriveremo alla quota dei 1200 m del Balinello, una terrazza naturale da cui si ammira uno splendido panorama; seguirà un tratto pianeggiante fino alla Croce di Geppe e all’Eremo del Viandante, un rifugio ombreggiato dove potremo sostare per recuperare le energie.
4-5 GIUGNO 2011
PARCO REGIONALE DELLE ALPI APUANE
Tra giunchiglie e cuculi
Prenotazione obbligatoria entro martedì 31 maggio via e-mail a Marco Albertini all’indirizzo zeppelino7@yahoo.it cell. 349 1655717, lasciare un recapito telefonico
Week-end toscano nella Garfagnana alla scoperta dei gioielli delle Alpi Apuane meridionali: Eremo di Colomini, importante luogo di devozione scavato a colpi di scalpellino nella roccia ed incassato alla base di un’altissima e strapiombante parete; Trassilico, antico borgo fortificato abitato da romani, longobardi ed estensi situato in posizione strategica e scenograficamente sorvegliato dal Gruppo delle Panie; il Monte Croce con le estese fioriture di giunchiglie su verdi prati e dolci pendii.
Il secondo “giorno della merla” che, secondo un’antica leggenda popolare, assieme al 29 e al 31 gennaio sarebbero i tre giorni più freddi dell’anno; per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulli, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri.
Colori, pioggia, profumi, vento. Le giornate che si fanno sempre più buie, la luce che diminuisce la sua intensità e potenza. Forse è la stagione che gli amanti della natura, specialmente gli appassionati di paesaggi e scenari montani, aspettano con più trepidazione e vivono più intensamente.
Quale migliore occasione per un sano, rilassante e suggestivo trekking fotografico tra gli estesi boschi del nostro Appennino bolognese?
E’ la domenica mattina del 30 maggio 2010 e, con Felicita al mio fianco, sto guidando per raggiungere il rifugio del Cavone e l’omonimo laghetto, punto di partenza per questo trekking fotografico di fine maggio.
Sono ancora un po’ assonnato e impigrito, nonostante la temperatura frizzantina, e rivolgo spesso lo sguardo in alto per intuire che tempo (meteorologico) ci avrebbe accompagnato durante la camminata; il cielo è velato da cirri fumosi e irregolari che lasciano intravedere solo qualche parziale chiazza di azzurro, la luce del sole filtra debole e opaca attraverso i faggi e gli abeti ai margini della strada.
Attraversiamo le piccole e suggestive borgate di Torlaino, Ca’ di Berna, Madonna dell’Acero per arrivare al laghetto del Cavone in perfetto orario, anzi proprio in contemporanea con Nicola Sitta, il botanico del Parco del Corno alle Scale, che ci avrebbe fatto da guida nell’escursione.
Noto inoltre con piacere che i “trekkers-fotografi” sono già pronti per partire e scalpitano nervosi..Sonia, Daniele e la loro cagnolina Sheela, Adriano, Sergio…mancano solo Massimiliano e sua moglie Cluaudia, in leggero ritardo, che ci raggiungeranno lungo il sentiero.
Trekking fotografico di media lunghezza e privo di particolari difficoltà che permette di scoprire una delle maggiori emergenze naturali del Parco: tra silenziosi boschi di faggio e imponenti rimboschimenti di conifere scopriremo le affascinanti cadute d’acqua del torrente Dardagna.
Ritrovo: domenica 12 settembre 2010, ore 9:00 al parcheggio di fianco al Santuario di Madonna dell’Acero
Itinerario: Madonna dell’Acero, Case Pasquali, cascate del Dardagna, Cà delle Guardie, Madonna dell’Acero.
Escursione facile di 5 ore
Dislivello: 1050m – 1300 m
Lunghezza: 5 km
Rientro previsto nel tardo pomeriggio, salvo cambiamenti causa meteo.
Pranzo al sacco in prossimità delle cascate, dove è presente un area attrezzata.
Consigliata giacca a vento, pantaloni lunghi (il tempo atmosferico può cambiare bruscamente da un momento all’altro), treppiede.
Chi desidera partecipare deve dare conferma entro mercoledi 8 settembre 2010 via email a Marco Albertini (zeppelino7@yahoo.it -cell. 3491655717 ) per poter procedere con l’assicurazione dei partecipanti. Chi decide all’ultimo momento può comunque prendere parte all’escursione e gli verrà chiesto di firmare una liberatoria.
La Bora nasce da due grandi laghi di cava abbandonati dagli anni ’80 dopo la chiusura dell’attigua fornace che estraeva argilla nella zona. Nel 1990 cambia “vita”. Negli anni successivi vengono realizzati diversi interventi di riqualificazione ambientale, e nel 1992 la Bora viene ufficialmente istituita ad Area di Riequilibrio Ecologico divenendo a tutti gli effetti un’area protetta.
Visitando la Bora è oggi possibile valutare gli effetti delle tecniche di recupero ambientale che hanno trasformato l’area da degradata a pregevole sul piano naturalistico, ma è anche possibile osservare oltre 70 specie di uccelli, una florida popolazione di testuggine palustre, diverse specie di Anfibi e di piante acquatiche e palustri (di cui alcune veramente rare).
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