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Uomini e falchi grillai

Finché ci saranno  contadini e terre da coltivare i rapaci voleranno al crepuscolo
Di Antonio Iannibelli

Questi piccoli rapaci da qualche anno sembrano in continua espansione, dalla storica colonia di Matera hanno occupati molti centri dei paesi vicini di Puglia e Basilicata.
E possibile incontrarli occasionalmente in quasi tutte le regioni italiana ma si riproducono solo nelle due regioni meridionali in gran parte nei paesi della provincia di Matera e in alcuni comuni del tarantino, tra questi ultimi Laterza ospita diverse coppie anche nidificanti. E’ proprio a Laterza che quest’anno ho avuto il piacere di assistere all’involo di due giovani dal nido situato nello storico palazzo Marchesale. 

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L’arrivo dei falchi grillai

A primavera ogni anno il miracolo si ripete nel cielo di Matera appaiono le  sagome dei piccoli rapaci.

Campanile della Cattedrale di Matera

Il Falco Grillaio (Falco naumanni) è un migratore estivo, ritorna ogni anno nel nostro Paese per allevare i piccoli dall’inizio della primavera e per tutta l’estate. E’ sopratutto da questo importante momento che dipende la sua sopravvivenza, qui si riproduce e si nutre con successo da molto tempo. Finché sapremo mantenere uno stretto legame con la terra e finché le antiche tradizioni si tramanderanno questi piccoli falchi riempiranno di vita le campagne e i paesi di Puglia e Basilicata. Esaminando le loro abitudini e il metodo di caccia alle cavallette si intuisce subito che la sua presenza è necessaria e che la quantità di questi insetti dipende anche da loro. Nelle giornate in cui ho potuto osservarli ho notato che un solo falco adulto può catturare fino a 20, 30 cavallette e che quando nascono i giovani il numero si moltiplica per 4 o 5. Sapendo che ci sono quasi 1.000 coppie e facile intuire che si tratta di un grande aiuto per la difesa biologica dalle locuste e crea un ottimo equilibrio tutto naturale.  

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La caccia del falco grillaio

Di Antonio Iannibelli

Il Falco naumanni è un rapace del gruppo dei falconidae  molto legato all’uomo.

Tra Puglia e Basilicata, in terra di Sassi e chiese rupestri, tra cave di tufo e sterminati tavolieri si scrutano in cielo strani rondoni. Tra milioni di pali e chilometri di fili si osservano sagome immobili di uccelli rapaci. Percorrendo le numerose strade semi deserte non possono passare inosservati la quantità di uccelli che frequentano questo territorio. Soprattutto in Agosto il tutto sembra un ambiente desertico, povero di verde di acqua e di gente. In mezzo a masserie abbandonate e agriturismi lussuosi. Fra tante gravine e secolari uliveti. In qua e là distese di fumo e di fuoco.

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La Foresta Umbra

La Foresta Umbra è una riserva naturale protetta che si trova nel Gargano, a circa 800 metri sul mare, il  nome “umbra”, deriva dal latino e significa cupa, ombrosa. Ospita anche il rarissimo capriolo italico.

di Enrico Rovelli

Il promontorio del Gargano, esteso per  circa 70 km nella parte settentrionale della Puglia, rappresenta per molti versi un ambiente a sè.

Inizio del sentiero ben segnalato. Enrico, Ida, Maria e Antonio

Difatti, essendo proteso sul Mare Adriatico, isolato dalla catena appenninica e libero da protezione su tutti i suoi versanti, gode di un ambiente naturale del tutto peculiare e particolare.

Nei tempi antichi tutto il promontorio era riccamente coperto di foreste di querce e faggi, sembra che i boschi ricoprissero circa 40.000 ha di superficie, ma già al tempo dei romani lo sfruttamento forestale ed il dissodamento procurato per il pascolo degli armenti aveva intaccato l’originaria compattezza del manto forestale.

Attualmente, il grande complesso forestale del Gargano non si presenta più unico, ma appare suddiviso in almeno tre grandi nuclei, di cui quello compreso più orientale è il più vasto.

All’interno di questo nucleo è presente la Riserva Statale Foresta Umbra, estesa per soli 399ha, ma racchiudente le zone forestali più integre e selvagge.

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Il volo dell’angelo

Di Teresa Pascale

Castelmezzano
Castelmezzano

aia_volo2Il volo dell’angelo, o come dicono quelli di Pietrapertosa, il volo del diavolo per  indicare il percorso dal loro paese a quello di Castelmezzano, è un’esperienza unica in Italia.

Partenza e arrivo a Castelmezzano
Partenza e arrivo a Castelmezzano

Se scendete a Sud, ma non troppo, in quella Basilicata semisconosciuta ai più, terra di briganti e di sconfinata e desolante bellezza, seguendo le indicazioni per il parco regionale Gallipoli Cognato – Piccole dolomiti lucane, mentre state lì ad interrogarvi su come aia_stefanohanno potuto abbarbicarsi questi due Paesi su questi speroni di rocce affioranti, sentirete forse delle urla (di gioia e commozione per lo più, raramente di paura) e guardando in alto vedrete dei “pazzi”, attaccati come dei “salami” a dei cavi di acciaio, godersi lo spettacolo della vallata a più di 400 metri di altezza dal suolo.

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