A volte mi chiedono perchè scatto fotografie …
Per fissare un momento ? Vero ma, non solo.
Per condividerle con la mia famiglia ? Vero ma, non solo.
Perchè mi annoio ? No.
Perchè il tempo passa ma la foto rimane ? Vero ma, non solo.
Allora perchè ?
50 anni fa nascevo a Bologna in pieno baby-boom, in un’Italia giovane e di belle speranze.
I mie genitori non avevano la macchina fotografica, ma un lontano zio, si.
Le rare volte che ci incontravamo con fratelli e cugini, ci faceva mettere in posa e, dopo interminabili minuti di concitata di
preparazione, scattava …UNA foto !
Quelle bellissime immagini le ho riviste solo molti anni più tardi, ma quella macchina fotografica mi è rimasta subito nel cuore. Molto tempo dopo sono iniziate le vacanze in montagna con gli amici e, con i pochi fondi disponibili, comprai un rullino per una Kodak Instamatic che mi avavano regalato anni prima ma che avevo abbandonato per la deplorevole scarsità dei risultati.
In montagna, tutto cambiò improvvisamente.
La luce impetuosa e spietatamente tagliente, che da buon padano non avevo mai visto prima, compensarono generosamente la debolezza del mezzo fotografico e l’imperizia dell’operatore.
Così è iniziata la mia storia, che salto con un solo balzo fino a pochi mesi fa, quando mia moglie Luciana mi ha suggerito di “cercare un gruppo fotografico”.
La piacevole accoglienza e l’allegria degli incontri di Provediemozioni mi hanno catturato e stupito le bellissime fotografie che aprono superbe visioni su mondi sconosciuti.
L’Italia ha un partrimonio millenario, unico e difficilmente ripetibile e, pur non avendo avuto una formazione umanistica, non ho potuto rimanere indifferente all’eredità artistica che ci troviamo davanti agli occhi quasi quotidianamente.
Infatti, più che la fotografia in se, amo moltissimo il disegno e la pittura.
Quando riprendo un’immagine dal vero, quasi sempre penso a come vorrei che fosse, a come potrebbe essere in un mondo con regole differenti. La ricerca di questo mondo parallelo, adiacente alla realtà visibile, è il fine ultimo delle immagini che vi presento.
Alessandro Cellini