Dal Workshop Raccontare per immagini con Giancarlo Torresani
Un week-end, un workshop, una passione e tanti amici
Trovarsi un venerdì sera e sentirsi dire che dobbiamo pianificare, decidere prima cosa vogliamo far vedere, raccontare con un numero limitato di immagini mette ansia.
Già, perché il tema lo possiamo inventare e sviluppare il mattino seguente oppure ricorrere al nostro archivio fotografico. Scelgo di creare, e il mattino con una vaga idea, vado all’appuntamento e mi confronto con il nostro docente cercando di chiarirmi le idee, un caffè e via si comincia!
Mi piace l’idea di fotografare le biciclette in centro, credo che oltre al racconto si possano fare foto interessanti e quindi comincio a girellare in caccia di spunti, bici ferme, in movimento, i particolari, ma nell’arco della mattinata cambio idea, anzi, la sviluppo e arrivo al tema che poi ho scelto pensando che, se la pista ciclabile è riservata ai ciclisti la zona pedonale è riservata ai pedoni!
E quindi le biciclette che, prima sono ferme, immobili e non in buone condizioni, si muovono e vanno via da una zona destinata ai pedoni, verso il traffico.
Dopo un secondo appuntamento ci troviamo per un pranzo veloce e via a casa a scegliere, decidere, sistemare, ritagliare.. di un centinaio di foto ne devono rimanere quindici più una scorta di cinque!!
E’ difficile scegliere le foto cercando di visualizzare un ipotetico racconto, ma soprattutto mi servirebbero almeno il doppio delle foto scelte.
Chissà se sono riuscito a fare e poi scegliere le foto adatte?
Con il mio “lavoro” vado all’appuntamento dove tutti attendiamo di vedere cosa ci dirà delle nostre foto ma anche vedere cosa e come gli altri compagni di avventura hanno lavorato e cosa si sono inventati.
Credo che la parte più istruttiva del workshop sia proprio questa e sentire le persone commentare i lavori insegni molto ma soprattutto crea un legame con il gruppo, con amici legati da una grande passione. La domenica mattina è una festa, la nostra festa!
Uno ad uno ci troviamo a raccontare davanti agli altri il perché delle nostre foto, cosa volevamo dire e mentre nello schermo vengono proiettate con la sequenza stabilita il giorno prima, riceviamo gli ultimi commenti e critiche dal docente e dal gruppo.
E’ stata una bella esperienza, decisamente positiva e costruttiva ed il merito va a chi ci ha seguito, aiutato, consigliato. Grazie Giancarlo Torresani
Massimiliano Mattioli
p.s.
Ma quanto è faticoso fare il fotografo!!!