Dal Workshop Raccontare per immagini con Giancarlo Torresani
Dopo il workshop sul reportage dello scorso gennaio, ho cominciato a maturare il desiderio di sviluppare il progetto della vita contadina.
Poi è arrivato l’invito del Dott. Torresani della Fiaf con un nuovo progetto “Raccontare per immagini”.
Ho accettato di buon grado, per cogliere gli aspetti migliori di un racconto fotografico, prima ancora di procedere con il mio progetto.
Così mi sono svegliata sabato mattina di buona lena per cogliere le prime immagini di una giornata lavorativa.
L’alba inizia con la preparazione della stalla, non solo per dare da mangiare agli animali, ma anche per prepararli alla mungitura.
Parte del latte verrà portato via per la preparazione del formaggio e parte viene tenuto per dare da mangiare ai nuovi arrivati.
Ho avuto la fortuna di poter vedere una nuova nascita. Momenti concitatissim e in brevissimi istanti ho potuto salutare la nuova arrivata con mia grandissima emozione!
Dopo una lunga giornata a vegliare, controllare, cibare gli animali è giunta l’ora della cena , dove viene servito il frutto della terra raccolto con tanto sacrificio, fino al momento di andare a letto molto presto.
Mi sarebbero servite altre dieci foto per raccontare tutto quello che in realtà è successo nelle poche ore che sono rimasta li, ma non sarebbe stato un racconto fotografico.
Ed è questo che mi è piaciuto di questo workshop….essere riuscita a sacrificare tantissime altre foto per rendere con poche, l’idea di una giornata contadina.
E’ stato un week end pieno e ricco di esperienze condivise con compagni di viaggio eccezionali.
Vorrei alla fine di questo racconta fotografico, svelarvi un segreto.
I miei nipoti vivono una realtà come quella contadina da quando sono nati e per loro sono una realtà quotidiana, il gallo che canta alle sei del mattino, l’odore pungente della stallla, le oche che ti inseguono se solo provi ad avvicinarti, l’asino che raglia e scalcia mentre provi ad accarezzarlo, i gattini che si strusciano sulle tue gambe perché hanno fame, le galline con i pulcini che arrivano a frotte appena sentono il rumore dei chicchi buttati a terra, i cani che abbaiano appena arriva qualcuno, i rumori dei trattori che arano.
Forse un giorno, non troppo lontano, abbandoneranno questa tradizione famigliare, così ho voluto lasciargli un piccolo ricordo, nella speranza che, tra qualche anno, riguardando le foto, si ricorderanno le sensazioni, gli odori e le emozioni della loro infanzia!
Luisa Boldrini