Dal Workshop Raccontare per immagini con Giancarlo Torresani
Ho rubato un pezzetto del titolo di un famoso libro di Milan Kundera per parlare di leggerezza insostenibile; senza voler fare a tutti costi della retorica parlando di un Occidente ricco e opulento dimentico di un terzo mondo sfruttato e abbandonato a se stesso,ma piuttosto giocando sulla dicotomia delle parole “leggerezza” e “pesantezza” con queste poche immagini ho voluto rappresentare le contraddizioni del nostro tempo. Dove un tricolore, che per alcuni può rappresentare un obbiettivo da raggiungere, si erge sullo sfondo di un mare dalle tinte chiare e rassicuranti.
Mare che per i più sfortunati può rappresentare la fine e per altri disperati la speranza.
La salvezza è li a pochi metri, ha la forma ammiccante di un imbarcazione rossa ma su di essa manca il capitano.
Dove l’ombrellone colorato e il cappello di paglia rappresentano un riparo “altro” ma sempre e comunque dai violenti raggi del sole di mezzogiorno.
Dove la leggerezza diventa insostenibile e sovrasta l’esistenza di chi lotta per la sopravvivenza.
Il cielo cupo sui nostri vivaci ombrelloni che sia un severo ammonimento?
Naturalmente non c’è bisogno che io lo dica, ma lo dico lo stesso, senza la sapiente abilita’ di Giancarlo nel selezionare e dare una continuità alle immagini questo lavoro non sarebbe stato valorizzato e forse mai sviluppato.
Ho seguito con attenzione il lavoro di Giancarlo mentre interpretava e potenziava le nostre immagini è stato un momento creativo molto interessante. Quindi grazie a Giancarlo Torresani e grazie all’associazione.