I gessi di Bologna
presentano Alessandro Benazzi (guida GAE) e Marco Albertini (socio Provediemozioni.it)
Presentazione Mercoledì 24 febbraio ore 21,00 presso l’associazione
Trekking domenica 6 marzo, domenica 20 marzo e domenica 3 aprile
Bologna è famosa in tutto il mondo per i portici e le torri, ma pochi forse sanno che è anche la città del gesso; non a caso sorge all’interno di una autentica “cintura di gesso” che si estende da Castel de’ Britti a Zola Predosa. Fin dalla fondazione della città, i bolognesi si sono sempre distinti per il sapiente sfruttamento di questa risorsa, cosa che non dovrebbe sfuggire al turista attento …
Per chi ne vuole sapere di più il 24 febbraio alle ore 21,00 Marco e Alessandro presenteranno questa iniziativa e il programma delle uscite. Ci daranno suggerimenti e spunti fotografici nel centro storico e sulle tracce dei cavatori di gesso tra le antiche cave nascoste nelle colline nei dintorni a est e a ovest di Bologna.
Programma delle uscite:
– Domenica 6 marzo; trekking urbano alla ricerca di testimonianze e di esempi dell’uso del gesso nel centro storico di Bologna, tra tracce di antiche mura, torri, portici e chiese.
– Domenica 20 marzo; sul Sentiero dei Gessaroli a Zola Predosa. Usato per secoli dai cavatori di gesso, poi abbandonato con la chiusura delle cave, oggi questo breve percorso, dopo la riscoperta e il recupero avvenuto una decina di anni fa, oggi è diventato la porta di ingresso al Sito di Importanza Comunitaria “Gessi di Monte Rocca, Monte Capra e Tizzano”. La piccola area naturalistica, posta fra le colline immediatamente a ovest di Bologna, comprende un importante sistema carsico, una vegetazione tipica dei sistemi termofili e un paesaggio sorprendente che si svolge fra testimonianze storiche di epoche diverse, sulle quali dominano le vestigia del medievale Castello di Gesso e l’impronta del lavoro millenario di generazioni di gessaroli.
– Domenica 3 aprile; nel Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa. Il Parco si estende sui primi rilievi collinari a sud-est di Bologna e racchiude un territorio composito in cui spiccano spettacolari affioramenti dei gessi messiniani, come la famosa “Palestrina”, che altro non è che un residuo di cava a cielo aperto utilizzata fin da epoca romana. La ex “cava a filo” invece è stata utilizzata fino a tempi relativamente recenti e oggi rappresenta un piccolo esempio di archeologia industriale. Queste non furono solo zone di duro lavoro: la dolcezza del clima fece sì che nei secoli scorsi fossero edificate molte ville di famiglie nobili bolognesi, chiese isolate e piccoli oratori come quello di Madonna dei Boschi.
Per info scrivere a Marco Albertini – zeppelino7@yahoo.it