Un’emozionante sorpresa al primo chiarore di una fresca mattina di fine estate
Una mattina come tante, apro la posta elettronica e trovo ben 46 messaggi tra spam pubblicità e proposte d’ incontro spicca quello di Alberto Tovoli con oggetto: Sorpresa.
Non ci crederete ma conoscendo troppo bene Alberto ho pensato subito ai lupi, per giunta il messaggio conteneva due allegati. Il primo e unico messaggio aperto oggi è rimasto solo quello, ecco il contenuto:
“Sorpresa! Guarda un pò chi c’era stamattina al Parco dei due laghi! Sono ritagli un pò spinti e l’emozione mi ha un pò fregato, però è stata una gioia immensa, che mi ripaga di tante alzatacce a vuoto. Ciao, Alberto”.
Naturalmente ho aperto subito gli allegati nella prima foto una splendida lupa adulta in abito estivo, sguardo impaurito, coda infilata stretta tra le gambe, occhi gialli. Una vecchia signora dei boschi allarmata dalla presenza di uno strano uomo che la osserva attraverso un grande occhio, non è la prima esperienza del genere per la lupa ma il fatto che l’uomo non gli provoca nessun disturbo non la mette affatto tranquilla.
Apro immediatamente la seconda foto mi aspetto la lupa in corsa per allontanarsi in fretta da quella presenza umana. Ecco la vera sorpresa, una sagoma nera inconfondibile, è lui il vecchio lupo nero del Brasimone. Anche per lui non è la prima volta che si trova di fronte a un teleobbiettivo ma ancora una volta il suo comportamento è di sospetto e di sorpresa, un uomo sulla propria strada. E’ veramente molto difficile che ha un lupo di tale esperienza sfugga l’odore forte di un uomo che si trova nel suo cammino.
L’aspetto è un po’ invecchiato, un lupo nero che sta iniziando a diventare grigio, il suo aspetto lucido da vero dominante dell’anno passato appare offuscato. Anche lui si ferma si gira e osserva impaurito l’essere dal grande occhio di vetro.
Le foto sono ancora aperte sul desktop del mio PC, faccio una chiamata ma il telefono suona a lungo invano. Poi una gioiosa risata da inizio ad una lunga telefonata.
Di la c’è Alberto, sorride a lungo facendomi capire che la mia telefonata era arrivata ancora prima di quanto si aspettasse.
Ho chiesto ad Alberto se avesse un po’ di tempo e se potevo fargli alcune domande. Tutto il tempo che vuoi e tutte le domande che credi, è un grande piacere per me. Questa è stata la risposta. E’ iniziata cosi la nostra conversazione che ho riassunto di seguito:
A. I. Alberto complimenti l’incontro con il nero è un evento da segnare sul calendario.
A.T. Si è vero è stato per me un incontro fortunato ma anche inaspettato, avevo avuto altre occasioni di vederlo fotografato con la mia fototrappola ma guardarsi negli occhi è una suggestione che non si può descrivere facilmente.
A. I. Dove ti trovavi, conosci bene il territorio di questo branco?
A.T. Nel parco dei due laghi, abbastanza vicino a casa mia. Conosco molto bene questo territorio esco molte volte ma come ben sai l’incontro con i lupi avviene raramente e spesso ti coglie di sorpresa.
A. I. Alberto racconta anche per gli amici di Provediemozioni come è avvenuto l’incontro a che ora ti sei alzato stamattina e perché hai scelto proprio quel posto?
A.T.Come sappiamo gli animali si muovono prevalentemente al crepuscolo e quindi quando posso avere un po’ di tempo libero mi alzo prestissimo per poter arrivare sul luogo prescelto e preparare l’attrezzatura prima che diventi giorno. Anche questa mattina mi sono alzato alle 4.30 e già alle 6 ero nel posto che avevo scelto soprattutto per vedere e sentire il bramito dei cervi.
Ho scelto una postazione dominante per vedere nei campi le attività dei cervi che già si preparano alle grandi parate per l’accoppiamento. Un branco di 12 femmine e un maschio di fronte a me almeno altri 10 alla mia sinistra e qualche timido bramito in lontananza. Monto sul mio cavalletto il
cannocchiale per osservane meglio e resto a cavallo del sentiero che segue il crinale nei pressi di un grande traliccio.
Poi ad un tratto la sorpresa, mentre sono intento ad osservare un piccolo rumore che attira la mia attenzione, scruto nel sentiero davanti a me e vedo un lupo che si dirige sbadatamente proprio verso di me. Resto immobile nell’indecisione se prendere la macchina fotografica o se farmi da parte per farlo passare. Poi a breve distanza solleva la testa mi osserva terrorizzato e ritorna immediatamente sui suoi passi. Posso a malapena intuire che si sposta sulla destra e che forse apparirà nell’incolto più avanti. Mi sorprende la reazione sproporzionata di paura del grande carnivoro. Ma anch’io controllo a malapena l’emozione e penso preoccupato di aver perso una grande occasione per fare qualche foto. Istintivamente monto il mio teleobiettivo senza distogliere lo
sguardo dal campo dove potrei rivedere il lupo. Non si fa attendere appare di corsa e ancora impaurito con la coda stretta tra le gambe. Finalmente si ferma si gira con un preciso movimento e mi osserva, vuole capire chi sono e come mai mi trovo proprio sulla sua strada. Io sono pronto con la macchina già sul cavalletto. Controllo i tempi sono lentissimi, non è ancora sorto il sole e la luce tarda ad arrivare, imposto sulla mia D90 1600 iso e ottengo un tempo di scatto di 1/30° di secondo un po’ troppo lento nonostante il cavalletto. Scatto alcune foto e subito l’animale si sposta di corsa verso il bosco del monte vicino. Neanche il tempo di pensare al fortunato incontro che sui suoi stessi passi appare il fantastico lupo nero. Il cuore già batteva forte con l’arrivo del “fantasma” ho perso ogni controllo e a malapena sono riuscito a fare alcuni scatti, poi nella stessa posizione anche lui si ferma mi osserva pochi secondi e via seguendo la femmina che già stava entrando al riparo del bosco.
A. I. Cosa hai pensato appena i lupi sono spariti dalla tua visuale?
A.T. Da buon fotografo naturalista ho sperato che anche gli altri componenti del branco fossero nei dintorni, una volta sicuro che non vi fosse altro da fotografare ho sbirciato velocemente gli scatti. Ho notato che erano leggermente mossi ma gli animali ben visibili nel campo ancora inquadrato dal mio obiettivo. Ho pensato alla magia della fotografia, se non fosse per questo le immagini sarebbero solo nella mia mente. Più a freddo o riflettuto sull’accaduto e ho pensato ma come fanno gli uomini a dire che i lupi sono cattivi? Questo incontro in particolare mi ha lasciato un messaggio netto nella mia mente i lupi sono terrorizzati dagli uomini. Purtroppo una conferma giustificata visto che gli uomini non perdono occasione per perseguitarli con ogni mezzo.
A. I. Grazie Alberto per aver condiviso anche con noi la tua emozione e per aver messo a disposizione le foto anche per gli utenti del nostro sito.
Altre info di Alberto Tovoli nel suo blog QUI
La stessa mattina non molto lontano vi erano altri amici che non hanno potuto vedere i lupi ma hanno realizzato importanti fotografia di daini e cervi in transito molto agitati. In questo territorio abbiamo potuto verificare più volte la presenza del branco e anche del maschio nero che secondo i dati raccolti si tratta proprio del dominate. In un video di Fabbri Renato si vede bene questo suo comportamento nel branco, sempre da Renato è stato fotografato in altre due occasioni (vedi foto). Diverse le segnalazioni nell’arco di almeno 7 anni. Ancora l’anno scorso è stato fotografato sempre in coppia da Enzo Berzieri (vedi foto). Con quest’ultima osservazione sembrerebbe che la coppia non si sia riprodotta e non essendo in compagnia del branco ci viene il dubbio che possano ancora essere i dominanti.
Per saperne di più sul lupo nero leggete gli speciali in Provediemozioni QUI
In merito ai lupi neri ecco il parere degli esperti leggi QUI
10 risposte su “Intervista al luparo”
spettacoloso!!!
altro che ‘prove’, queste son emozioni vere, belle e buone!
con un po’ di sana invidia
Marco
Letto tutto di un fiato…
Chissà Alberto!!!
Sono contentissima per lui, per i lupi, e per noi!!!
Grazie della condivisione e del dettagliato racconto!
;-)))))))
bellissimo. che invidia
… già il lupo è un animale affascinante,intrigante…
misterioso per certi versi…
…il lupo nero poi ancora di più!! eheheh…
Tanti complimenti (e tanta invidia!! :P) per le foto che testimoniano l’incontro…
Io ho provato veramente ad abbracciare una lupa femmina era alta come me circa un metro e trenta mettendo i zamponi sulle mie spalle, era docilissima e simpatica, ammetto puzzava un po di selvatico, ma ne vorrei mille cosi da coccolare.
Complimenti Alberto!!
continua così…..
Ciao Alberto ,
la perseveranza porta i sui frutti , foto meritate , e sopratutto
un gran bel premio per tutte le alzataccie.
Spero di vederti il 4 ottobre a Rio Verde, alla grande fetsa di PROVEDIEMOZIONI.IT
Complimenti ancora,
Mauro Marchetti
Udite udite, i lupi neri dei nostri Appennini sono una esclusiva mondiale:
Su Science i risultati di una ricerca italiana dell’Ispra
‘Infatti, l’Appennino tosco emiliano ed un’ampia area compresa fra il nord-ovest del Nord America, l’Alaska ed il Canada ospitano le uniche due popolazioni conosciute nel mondo in cui sono presenti esemplari di lupi neri.’
Scuasate se è poco, Alberto non si è reso conto della grande occasione, non è stato l’unico ma i fortunati sono veramente pochi che hanno potuto incontrare i rarissimi individui neri. Vi consiglio di leggere la notizia integrale sul sito dell’ ISPRA Istituto Superiore Per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Riportata integralmente anche a qui:
Svelato il mistero del lupo nero
aahuuuuuuuuuuuuuuuuu
Purtroppo solo ora mi sono letto l’articolo ma devo dire che conoscendo Alberto ed aver avuto la fortuna di uscire qualche volta la mattina insieme, nelle sue parole colgo in pieno l’emozione che l’ha attraversato in quel momento….. e ne sono felicissimo di questo suo grande risultato fotografico naturalistico !!!
Grande Alberto
[…] Leggete anche Intervista al luparo […]