Bologna è famosa in tutto il mondo per i suoi portici e le sue torri, ma pochi forse sanno che è anche la città del gesso; la città sorge infatti all’interno di un’autentica “cintura di gesso” che si estende da Castel de’ Britti a Zola Predosa. Fin dalla fondazione della città, i bolognesi si sono distinti per il sapiente sfruttamento di questa risorsa (il gesso di selenite), particolare che non può sfuggire al turista attento e curioso.
L’Associazione Culturale Provediemozioni.it organizza, in collaborazione con la Guida Ambientale Escursionistica
Alessandro Benazzi, tre semplici escursioni tematiche, la prima delle quali conduce alla ricerca di dove e come è
stata utilizzata la selenite in alcune costruzioni del centro storico; le altre due escursioni invece saranno condotte in
ambiente sulle tracce dei cavatori di gesso, tra antiche cave nascoste nelle colline nei dintorni di Bologna.
1° ESCURSIONE – BOLOGNA e la SELENITE
Con macchina fotografica e tanta curiosità, andiamo alla ricerca di alcune testimonianze dell’uso della selenite nel
centro storico di Bologna, tra tracce di antiche mura, torri e torresotti, portici e chiese.
Ritrovo: ore 9 presso la fontana del Nettuno
Durata escursione: 3 h e mezza
Lunghezza: 5 km
Itinerario senza dislivello, adatta a tutti e di facile svolgimento. Possibilità di pranzare insieme, al termine della escursione.
Cosa portare:
– Pranzo al sacco (facoltativo)
– Abbigliamento comodo per camminare in città, acqua
– Attrezzatura fotografica personale, compreso il treppiede se in proprio possesso.
Iniziativa aperta a tutti, con priorità di partecipazione riservata ai soci in regola con l’iscrizione a Provediemozioni.it
Posti limitati.
Prenotazione entro venerdì 4 marzo tramite mail a Marco Albertini: zeppelino7@yahoo.it
Per info:
Marco Albertini: 349.16.55.717 – zeppelino7@yahoo.it
Alessandro Benazzi: 338.67.19.741 – albengeo@gmail.com
2° escursione: domenica 20 Marzo lungo il “Sentiero dei Gessaroli” a Zola Predosa
3° escursione: domenica 3 Aprile nel Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa