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Trekking fotografico

Resoconto escursione Bora e ex-zuccherificio di Crevalcore del 10 aprile 2010

A cura di Anna Maria Ballestri

Finalmente è sabato! …finalmente non perchè possiamo stare a letto un pò di più infatti  ci svegliamo prestino…: è in programma l’ all’Area di Riequilibrio Ecologico “La Bora” a e alle “Vasche dell’ex-zuccherificio” di Crevalcore, entrambi in provincia di Bologna.
La giornata è soleggiata e calda (come da relativa prenotazione….!!!)
Simone ed io (Anna), rigorosamente con cartellino dell’Associazione .it al petto, siamo i primi ad arrivare e veniamo subito accolti da un gattone che spera di ricevere qualche coccola…
Ci sistemiamo un attimo e poi arrivano Aldo, un nuovo componente del gruppo che ama la fotografia e la natura, puntualissimo anche Sergio, ovviamente Antonio, Maria e Mimma, poi arrivano tutti gli altri, la mia collega Paola con suo marito Stefano e i loro curiosissimi figli Francesco e Giorgia, poi abbiamo altri bambini molto interessati: Matteo e Sofia e il loro papà Villiam (fratello di Simone), Maurizio, Franco con il suo super teleobiettivo, Aurelio e Rossella, Rosanna, Deanna, Daniele e Sonia, Gaetano e Marta.

di Simone Bergonzoni

Ovviamente il personaggio principale della nostra mattinata non poteva mancare: PAOLA BALBONI la nostra guida!!
Al suo arrivo ci è apparso molto chiaro cosa stava aspettando il “gattone”… appena aperta la porta della saletta è subito entrato per un giro di perlustrazione!!!
Dopo aver sistemato la parte burocratica, finalmente siamo tutti pronti ad ascoltare Paola che ci chiama nella saletta dove si possono ammirare imbalsamati, vi è pure un museo degli insetti… quanti particolari! E quindi Paola inizia a parlare del programma della mattina e delle regole da seguire nelle oasi in generale.
Innanzitutto capiamo subito che la nostra guida ama la natura sia animale che vegetale e  riesce a trasmettere un entusiasmo che coinvolge tutti!
La prima regola da seguire è quella di avere rispetto per le vite e vegetali e nel nostro comportamento dobbiamo usare il “buon senso”. L’uomo, molto spesso, anche senza rendersene conto può contribuire all’estinzione di una specie! 
Inoltre riassumo di seguito il volantino che ci ha lasciato Paola riguardo “Il Decalogo del biowatcher” ovverosia le buone pratiche dell’osservatore della biodiversità:
– è bene dotarsi di binocolo per poter osservare gli da lontano, limitando così la possibilità di creare loro disturbo;
– è importante vestirsi con indumenti poco vistosi che ci rendano meno visibili (quindi niente tuta da ginnastica bianca e fucsia!!! Chi ha orecchie per intendere, intenda!);
– rispettare i sentieri segnalati;
– non utilizzare richiami artificiali soprattutto in periodo riproduttivo;
– fotografare con cautela (mantenere distanze di sicurezza);
– riportare su un taccuino le osservazioni effettuate (a distanza di anni risulta assai importante confrontare le specie osservate e le condizioni meteo);
– denunciare alle autorità competenti ogni attività di disturbo, per evitare il danneggiamento di ambienti naturali.
Essendo l’anno della biodiversità anche Paola sta organizzando incontri su tali argomenti ed è molto felice che anche la nostra associazione sta partecipando a diverse iniziative a riguardo.
presenti (ma non solo i bambini) stanno scalpitando…ma quand’è che andiamo fuori? Bene bene! Inizia il percorso!
Paola ci spiega che la Bora nasce da due grandi laghi di cava abbandonati dagli anni ‘80 dopo la chiusura dell’attigua fornace che estraeva argilla nella zona. Nel 1990 cambia “vita”.
Negli anni successivi vengono realizzati diversi interventi di riqualificazione ambientale, e nel 1992 la Bora viene ufficialmente istituita ad Area di Riequilibrio Ecologico divenendo a tutti gli effetti un’area protetta.
Bè non è male! Un bel cambiamento positivo per la nostra natura!
La prima tappa dell’oasi riguarda due piccoli stagni in cui si riproducono raganelle (che in questa zona stavano rischiando l’estinzione), rane, tritoni e testuggini palustri.

Foto Ferrari

Altre vasche (sono in tutto una decina) sono adibite alla salvaguardia di diverse specie di piante acquatiche divenute rare o poco comuni.
Paola ci spiega come lei e altri volontari contano i vari individui di anfibi presenti (di ogni specie) e fanno le relative valutazioni di anno in anno.
Ci spostiamo verso il primo punto di osservazione, che meraviglia! Vediamo davanti a noi una vasta zona umida e iniziamo a scattare fotografie!! Diversi aironi cenerini, nitticore, garzette. Siamo nel periodo di cova infatti si vedono le coppie insieme e questo ci fa capire quanto sia bella e affascinante ogni fase della vita di ognuno di questi volatili, alcuni stanziali, altri migratori.  

di Rosanna Mancino

Poi guardiamo sui tronchi galleggianti in mezzo all’acqua… vi è una distesa di tartarughe palustri che si prendono tutto il sole che hanno a disposizione in questa splendida e calda giornata!!
Immobili, con la testa alta, sono davvero buffe!!! Ma attenzione a non farle arrabbiare… mordono!!!! Paola ci racconta che le hanno dato un bel morso all’alluce e non è stato molto piacevole!!!
Continuiamo il percorso e arriviamo al capanno.  Ci mettiamo ad osservare le folaghe, le gallinelle d’acqua, il tuffetto, altri aironi e nitticore….. sappiamo per certo che vi sono anche 2 coppie di martin pescatore, ma probabilmente sono ben nascosti… in effetti la nostra comitiva non è molto silenziosa…
Bè, ritorneremo sicuramente in gruppi meno numerosi e allora riusciremo anche a immortalarne uno!! …sempre se avremo a disposizione un teleobiettivo notevole…. 500 o 600mm…!!!

di

Procediamo per visitare la zona boschiva dell’area, Paola ci informa che il rimboschimento dell’area è iniziato 20 anni fa ed invece le piante più vecchie che sono ben allineate avevano la funzione di delimitare le zone coltivate un tempo.
Paola ci fa capire che è tanta la soddisfazione nel vedere, oggi, un piccolo bosco, dove qualche anno fa tanti volontari con il loro aiuto hanno contribuito a renderlo tale!!!
Si è fatto tardi, dobbiamo recarci presso l’oasi dell’ex zuccherificio di Crevalcore!!  Ci muoviamo più in fretta per ritornare alle auto (tranne l’ultimo gruppetto un po’ ‘chiacchierino’)…
Nel tornare indietro notiamo una bellissima orchidea appena sbocciata!!! Adesso sì che è arrivata la primavera! E sta diventando anche una giornata bella calda!

Arriviamo all’ex zuccherificio, parcheggiamo e ci incamminiamo… Paola ci fa subito notare una grande cassetta per gheppio posta su di un traliccio della luce.
Guardiamo in alto e una splendida cicogna in volo ci dà il benvenuto!! Che meraviglia!
Ci fermiamo al primo punto di osservazione dove vi è un piccolo stagno che ospita diverse specie di anfibi e rettili.
Vi è anche un mangiatoia: in inverno, appostandosi nel capanno è possibile fare delle bellissime agli uccelli che vanno a cibarsi li, dico in inverno perché nelle altre stagioni gli uccelli riescono a procurarsi il cibo molto più facilmente in natura.

di Villiam Bergonzoni

Paola ci spiega che questa Area di Riequilibrio Ecologico è costituita da vasche di decantazione del vecchio impianto saccarifero chiuso dal 1985. La superficie è occupata per i due terzi da ambienti umidi ricreatisi all’interno dei vecchi bacini di stoccaggio delle acque reflue.

di Antonio

Ci spostiamo e un usignolo di fiume ci fa notare la sua presenza con il suo improvviso.
Continuiamo il percorso e arriviamo in un capanno sopra l’argine dei laghi, guardiamo sulla sinistra e …che emozione! Su un palo della luce vediamo un nido enorme e la cicogna che sta covando!!! Si tratta di una coppia stanziale che vive qui da diversi anni!!!! Paola posiziona il cannocchiale e siamo tutti ansiosi di poter guardare da vicino questa magnifica scena!
Sullo sfondo vediamo alcuni aironi volare, infatti vi è una colonia nelle vicinanze.

Entriamo, a turni, nel capanno e qui ci divertiamo a vedere le buffissime folaghe che, improvvisamente, …senza motivo (per noi umani che le guardiamo) … iniziano a rincorrersi sull’acqua: che spettacolo! sembrano impazzite!!! Vediamo anche le marzaiole, le gallinelle d’acqua e lì gli scatti a raffica di e Franco fanno da sottofondo musicale (per noi umani …fotografi naturalisti…!!).

Foto di Franco Gherardi

Paola ha tanto da raccontarci ma anche noi le possiamo insegnare qualcosa, le stiamo dando infatti qualche dritta per il suo prossimo acquisto di macchina fotografica!!!
La fame incomincia a farsi sentire e il gruppo di bambini (…e non solo) ci sprona ad andare a mangiare qualcosa.
Quindi torniamo alle auto, Sergio si accorda con Paola per forniture di attrezzatura e viceversa lui si propone come volontario per fare qualche lavoretto all’oasi della Bora!!! Che buona occasione è capitata ad entrambi!!!

Foto di Simone Bergonzoni

Alcuni devono rincasare, altri hanno la possibilità di continuare la giornata all’aria aperta…e  questo il bel sole ci fa volentieri compagnia.

Visto che non siamo in tanti, e Paola ci ha appena insegnato che nelle oasi è proibito andare in numero superiore a 5 (senza accompagnatore) possiamo proseguire la giornata presso un’altra oasi nelle vicinanza: l’oasi faunistica di Manzolino (MO).

Foto di Aldo Dallari

Arriviamo dopo una decina di minuti, ci mettiamo comodi nell’area picnic attrezzata e….finalmente si mangia!!!
Consiglio….senza fare nomi… che, se in questi luoghi si devono soddisfare bisogni fisiologici (come per esempio fare pipì) evitare i bordi delle strade anche se poco frequentate, ….perchè qualcuno passerà proprio nel momento clou!!!
Finito di mangiare, dopo molte, molte risate…., ci dividiamo in 2 gruppi di 5 e andiamo a visitare l’oasi.

Nel primo appostamento vediamo diverse coppie di cavalieri d’italia, il piro piro, le solite “pazze” folaghe e le gallinelle d’acqua. … Proseguendo vi è un piccolo stagno nel quale abbiamo visto molte rane accoppiate!

Foto di Anna Maria Ballestri

È molto carina un’altra piccola vasca con il bordo vetrato nella quale si può vedere sott’acqua (anche se non è proprio acqua limpida!).

Foto di Sonia Colognesi

Nell’ultimo capanno ammiriamo un asino romagnolo che “gironzola “ lungo gli argini dei laghi e viene utilizzato per mantenere l’erba tagliata e per attirare insetti che possono essere il cibo per altre varietà di uccelli per ora assenti.
Vediamo in acqua 2 coppie di svassi, un piccolo tuffetto che ci è simpaticissimo: non fai in tempo a vederlo che sparisce sott’acqua e lo vedi riemergere a diversi metri di distanza…
Ma quanto nuota!! Ma quanto pesca!! Ma quanto mangia!!
La zona è sorvolata anche dal falco di palude che perlustra la zona.
Mentre rientriamo facciamo altre soste ai capanni e le rane ci fanno un concerto gracchiante,… ma quant’è bella la primavera con il risveglio della natura!!
Bè ormai è l’ora di rincasare, è stata una bellissima e interessante giornata per tutti noi.
Grazie a Paola che è stata un’ottima guida e grazie a tutti i partecipanti!
Vorrei far notare che, nel nostro territorio, senza dover fare tanti chilometri, abbiamo la possibilità di immergerci nella splendida “natura di casa nostra”!!!
Ciao a tutti, grazie ancora e ci vediamo alla prossima escursione!!!

Foto di

Anna Maria Ballestri

 

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